ROMA CON 94

ROMA CON 94

dal 16 al 18 settembre

 

Quest’anno la Convention ROMACON 94 si è tenuta al 4 stelle Ergife Palace Hotel della catena Fezia Hotels lungo una delle più antiche strade romane: l’Aurelia.

Vi sono arrivato pieno di entusiasmo, ma il contatto con la realtà mi ha fatto tornare alla memoria grandi Rodomonti la cui mole era pari solo alla loro pochezza.

A fronte della magniloquenza del nome e all’imponenza della costruzione stavano un servizio che dire scadente pare eccessivo in ottimismo, perché l’aggettivo offre l’illusione dell’esistenza di una parvenza di servizio, (i dialoghi tipo erano: “scusi il vostro numero di telefono?” “Guardi laggiù… in fondo alla sala, c’è un cartello !!!”, “scusi dove si tiene ROMACON” “Vada fuori… sulla strada… giri a destra… è in fondo…. sulla destra… se non la trova chieda….!!!”)

Le stanze sono estremamente piccole, per la categoria, e molto spartane: non solo niente frigo-bar, (dopo tutto meglio così, una tentazione in meno) ma neppure TV. Luci che non si accendevano e manopole che venivano via; inconvenienti questi ultimi per fortuna risolti dal personale dell’albergo in tempi accettabili, ma la figuraccia era stata fatta. Evito di dilungarmi su quella che veniva offerta come “prima colazione”. Al confronto le pensioni di Rimini sembrano di un altro pianeta, se non altro per i prezzi.

Il salone era immenso ma basso, molto rumoroso per le strutture in nudo cemento ma con alcuni grandi pregi: tavoli a volontà (forse la mancanza del pienone ha contribuito a questa sensazione).

Una sala-corridoio decentrata, era stata sfruttata per i tridimensionali (e infatti vi è stato subito piazzato un splendido scontro tra Unionisti e Confederati, e che riproduceva il tentativo di attraversamento di un fiumicello sotto il fuoco nemico. Splendido il colpo d’occhio del tortuoso fiume, che si snoda lungo l’angusto e tortuoso corridoio, veramente notevole per numero, varietà ed accuratezza dei pezzi e degli accessori di ambientazione, a cura di un club di Roma, con cui mi scuso ma non ricordo il nome.

Infine LUCE!!! LUCE!!!! LUCE!!! a tutte le ore: di giorno da enormi finestroni, e di sera da una miriade di neon; per un miope come me, e per quelli che non vogliono diventarlo era veramente un allargarsi del cuore. Il ricordo con il buio sofferto dagli occhi in altre Convention (leggi da ultimo PADCON-93) mi fa dimenticare i vari nei evidenziati.

Anche se però, andando ai bagni e notando la somiglianza di questi con le latrine dei reparti al fronte, benché l’olezzo e il paciugo sul pavimento, poteva essere interpretato come un full immersion in una situazione che ricrea l’ambiente da stato di guerra, si rimaneva sempre più costernati ripensando alle 4 stelle, che campeggiano in cima all’albergo.

Ma passiamo al sodo. La riunione è stata abbastanza affollata, ma non ha raggiunto, a mio parere (mi sono mancati infatti i dati ufficiali) i numeri delle precedenti Conventions, probabilmente le rinunzie di quelli del Nord, svantaggiati dalla distanza, non sono state compensate da quelli del Centro-Sud.

Vi erano comunque vari gruppi interessanti come quello dell’A.I.C.S di Palermo (la loro espansione di Mustang della Avalon Hill, ai bombardieri è stupefacente), per cui a grattare un poco, forse possono spuntare fuori molte altre realtà che aspettano solo di venire in contatto con un mondo che ignorano o di cui sono ancora poco o male informati.

Quest’anno rispetto a PADCON-93 ho notato un “overrun” dei giochi fantasy e di quelli di ruolo sui miei beneamati wargames storici, per non parlare delle carte Magic, che imperversavano su numerosissimi tavoli con l’energia di un ciclone, per il numero dei partecipanti e la miriade delle carte.

La passione di tutti nei rispettivi giochi era evidente, ma mi è parso che troppi gruppi si chiudessero a fare tra di loro ciò che normalmente fanno nei rispettivi club, con scarsa comunicativa e apertura a giochi tra estranei, con molti che vagavano così come anime senza meta.

se non viene posto rimedio a questa incomunicabilità temo sarà proprio questo il veleno che ucciderà nel tempo le Conventions.

Non ricordo nuvole di fumo di sigarette, per cui o i fumatori hanno dato prova di spirito di sacrificio o l’aerazione era efficiente, forse un po l’uno e un po l’altro.

Per la prima volta vi erano più stand di vendita dei giochi: quello ufficiale era quello di Camelot di Roma; ammirevole il suo tentativo di esaudire le più bizzarre richieste, quasi una sfida a trovare dei buchi nella muraglia di giochi di ogni tipo che venivano offerti in pasto agli appassionati.

In disparte, molto più modesto vi era anche Stratelibri di Milano, forte in modo particolare, di tutte le sue numerose pubblicazioni.

Vi erano anche molti altri stand, specialmente di riviste, ma anche di accessori per ambientazione fantasy o medievali.

Nel complesso la manifestazione è stata certamente positiva, e certo c’è stato spazio e occasione per tutti di divertirsi (specie per i miei avversari, ce le ho prese da tutti!), le uniche vere critiche da fare all’organizzazione è nell’aver abbandonato al loro destino i ritardatari, che nel tentativo di trovare alloggio nel mitico!!! albergo, si sono visti fagocitare il loro portafoglio, e nel non aver avuto il tempo di escogitare un modo di lasciare a tutti un ricordo della manifestazione, quale era un tempo il tesserino di ingresso, sostituito da recenti disposizioni burocratiche, da un anonimo biglietto tipo quello del cinema di periferia.

Un grazie quindi agli organizzatori e un arrivederci a MODCON-95.

Rimini 20/9/94

Enrico Granata